Domenica scorsa il Brasile ha eletto il suo prossimo presidente della repubblica, il candidato Jair Bolsonaro, del Partito Sociale Liberale (PSL), che ha sconfitto Fernando Haddad del Partito dei Lavoratori (PT), con una votazione in cui il vincitore ha avuto più di dieci milioni di voti in più del suo avversario.
Al di là di polemiche su frasi poco felici dette in passato da Bolsonaro, la verità è che il presidente eletto ha adottato un discorso di conciliazione con tutte le forze politiche del paese e ha promesso un governo tecnico in cui le capacità personali e non eventuali appoggi in parlamento detteranno la scelta dei ministri e di altre cariche dello stato. Come risultato, abbiamo visto un subito risveglio dei mercati brasiliani, da tantissimo tempo ormai in preda alle incertezze della politica e ad un’economia al rallentatore. In questa prima settimana dopo il voto, la borsa di San Paolo è tornata a salire, mentre la moneta brasiliana è una delle più valorizzate nei confronti con il dollaro tra le valute emergenti.
Il grande responsabile però per questo primo successo economico di Bolsonaro è il suo futuro ministro dell’economia, ex-banchiere Paulo Guedes, che ha già fatto sapere di voler ridurre le spese e le regolazioni che pesano sull’economia, aumentando la libertà d’impresa e i fondi in mano ai cittadini, affinché il mercato possa respirare senza la pressante presenza dello stato sempre addosso. Le aspettative sono altissime. Il Brasile ha per la prima volta in tempi moderni un presidente apertamente liberale in economia. In un periodo in cui il mondo sembra chiudersi al commercio, il Brasile proverà ad aprire le sue porte. Speriamo che non sia troppo tardi, ma con un territorio continentale e un mercato consumatore immenso e ancora da sviluppare sotto vari aspetti, è scontato che un’amministrazione responsabile ed efficiente potrà fare miracoli per il paese verdeoro.
Una nota speciale va al rapporto Brasile – Italia. Bolsonaro, di origini venete, si è dichiarato amico dell’Italia e il vicepremier Salvini aveva già dimostrato il suo apprezzo per lui ancora prima delle elezioni. Ci sono molte idee comuni tra Salvini e Bolsonaro e crediamo che questo nuovo governo sarà il momento propizio per un aumento dei flussi degli affari tra il Brasile e il Bel Paese, nonché di collaborazioni su vari progetti e politiche di stato.
Rafael Bassoli, head of Italian Desk
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